L’importanza di stimolare l’intelligenza emotiva già dall’infanzia

Esistono tanti tipi di intelligenza. Tra queste c’è la capacità di gestire le proprie emozioni: l’intelligenza emotiva. Dal punto di vista educativo, l’intelligenza emotiva è quella che ha maggior impatto sull’infelicità o sulla felicità nella vita di una persona.
Non può esserci un’educazione completa senza un approccio all’intelligenza emotiva: è molto importante saper dare un nome a un’emozione, saperla gestire, imparando quindi a relazionarsi con gli altri. Ed è fondamentale farlo già dall’infanzia. L’intelligenza emotiva va sviluppata e coltivata per creare dei ponti di empatia con le altre persone.
Le emozioni sono nostre amiche, ogni emozione porta con sé un messaggio, anche quelle negative, per questo motivo, se non si sa dare un nome a un’emozione, non si può né apprendere da questa emozione, né elaborarla.
Tutte le volte che un bambino è bloccato da un’emozione più faticosa ciò di cui ha bisogno è che qualcuno gli doni ascolto ed empatia.

Dobbiamo regalare al bambino sorrisi, tempo e rispetto; tre aspetti fondamentali.
L’adulto emotivamente intelligente deve essere in grado di accogliere con il sorriso qualsiasi emozione del bambino, per fare in modo che lui si senta libero di esprimerla.
L’adulto deve essere disposto a donare tempo per l’ascolto, lasciare che un’emozione possa scorrere in tutto il suo processo emotivo.
La terza caratteristica è il rispetto. Spesso vengono sottovalutate alcune emozioni nei bambini pensando che non siano importanti, non comprendendo che per il bambino le emozioni sono ancora più complesse.
Si può coltivare l’empatia. Occorre insegnarla ai bambini, riduce il narcisismo, il bullismo e aumenta la felicità!

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