Siamo grati e riconoscenti a medici, infermieri, volontari e a tutti coloro che con abnegazione ci aiutano nella battaglia con l’invisibile.
In basso pubblico alcuni lavori chiusi tra gennaio e febbraio 2020, il nuovo anno era iniziato bene e ora l’emergenza coronavirus ci impone una pausa forzata e non sappiamo ancora per quanto tempo, questa nuova prospettiva deve portarci a credere che il “dopo” sarà l’inizio di qualcosa di nuovo, qualcosa che non abbiamo mai vissuto, un cambiamento radicale, sicuramente difficile ma colmo di nuove possibilità. Dobbiamo sfruttare questo tempo anche per prepararci a un nuovo inizio.
Intanto il nostro dovere è restare a casa, non è difficile, dobbiamo farlo per i nostri figli, per i nostri nonni, per medici e infermieri che lavorano costantemente in prima linea e rischiano ogni giorno per tutti noi!